“Non sono i morti a tormentarci, bensì il vuoto lasciato dentro di noi dai segreti degli altri”.

M. Torock & N. Abraham


L’eredità emotiva

Uscito in Italia a giugno 2022 edito da Raffello Cortina Editore scritto da Galit Altas e tradotto in italiano da Paola Merlin Baretter, il testo si presenta come un manoscritto contenente emozionanti storie di psicoterapia della Atlas.

Leggendo il libro ci colpisce, fin dall’inizio, una ventata di aria fresca.

Come in uno dei romanzi di Arthur Conan Doyle, la Atlas riesce a regalare al lettore grandi emozioni muovendosi tra i panni del miglior Sherlock Holmes e quello di una psicoanalista relazionale che strizza l’occhio anche a modelli della mente più sistemico-familiari.

Come ormai molti psicoterapeuti scelgono di fare, nel testo non mancano estratti anche importanti biografici personali, dialoghi dalla sua stanza di analisi e la ricostruzione dettagliata della vita dei pazienti che si sono affidati alle sapienti cure della Atlas.

La sinossi del libro è molto chiara fin dall’inizio; l’autrice prende per mano il lettore senza mai lasciarlo solo nel bene e nel male. La linea rossa del libro, non tanto sottile, è rappresentata da storie cliniche dove la psicoterapia ha la funzione di rompere cicli di traumi transgenerazionali svelando misteri delle generazioni passate.

Dai nostri nonni fino a noi stessi passando per i nostri genitori, tre generazioni che fanno il loro ingresso nella scena allestita dal campo relazionale psicoanalitico in cui si verificano spesso enactment utili a dissipare la cortina di fumo che cela misteri, traumi e verità nascoste.

In alcuni frammenti il libro si tinge di giallo, in altri biografico e in altri ancora emoziona e commuove, cambia forma diventando difficile da collocare in un genere letterario preciso ma poco importa.

La direzione della nuova collana di Raffaello Cortina nata nel 2015 con il testo “Guarire d’amore” di Irvin Yalom è molto chiara e sta appassionando sempre più psicologi ma non solo, anche tanti pazienti e lettori interessati ad avvicinarsi al mondo della psicoterapia.

La scrittura della Atlas, così come la sua traduzione italiana, è molto scorrevole e sinuosa, difficile annoiarsi o dover rileggere un paragrafo. Il ritmo è serrato e prosegue intrecciandosi ad elementi biografici che raccontano anche la terra israeliana e quindi le origini dell’autrice, così come la sua infanzia, lo spettro della guerra diventando inconsapevolmente anche attuale ma del resto la guerra.


“Cantavamo per i soldati che eran anche i nostri compagni d’infanzia, i nostri vicini, i nostri fratelli” parole estratte dall’inizio del libro che arrivano dritte al cuore e ci portano lì insieme alla Atlas in terre lontane ma vicine.


L’olocausto, gli abusi sessuali e fisici, i lutti e i tradimenti sono gli ingredienti nascosti di molte delle storie cliniche raccontate dalla Atlas che porta implicitamente anche una riflessione etica e sociale sul ruolo della psicoterapia. La psicoterapia ha anche la funzione di interrompere la trasmissione transgenerazionale della sofferenza e della psicopatologia liberando e alleggerendo nuove generazioni fornendo loro maggiore possibilità di realizzarsi e trovando il proprio posto nel mondo. In questo senso l’ultimo capitolo intitolato “Una porta si apre” racconta proprio il senso del lavoro della Atlas e della lettura che il lettore sta per concludere.


“Le cicatrici del trauma che abbiamo ereditato assumono una loro forma singolare. Come in un lavoro investigativo, la nostra coscienza segue le tracce che quei fantasmi lasciano nella nostra mente. Questa consapevolezza lentamente getta luce sul modo in cui il passato controlla e influisce su quello che siamo attualmente”.


In conclusione, consigliamo e incoraggiamo la lettura a chi ama assaporare storie ben scritte (a volte la scrittura del libro ci richiama alla mente quella di Irvin Yalom) e chi vuole comprendere, per dirla alla Atlas, la radioattività pervasiva del trauma.

Fonti utili

L’eredità emotiva. Una terapeuta, i suoi pazienti e il retaggio del trauma.

23 June 2022
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Categorie: Teoria
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L'autore

Riccardo Manini

Founder

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