Mentalizzazione - Minders Community per Psicologi e Psicoterapeuti

La cosa più importante per lo sviluppo di un’organizzazione di sé mentalizzata è che l’esplorazione dello stato mentale del caregiver sensibile permetta al bambino di trovare nella mente di chi gli presta le cure un’immagine di se stesso come motivato da credenze, sentimenti e intenzioni, in altre parole, come capace di mentalizzare.

Fonagy e Target, 2001

Inquadramento

Una delle prime cose che Anthony Bateman, rivolgendosi alla nostra classe, ha detto durante il corso per il Trattamento Basato sulla Mentalizzazione presso l’Anna Freud Institute è stato che la mentalizzazione è un aspetto trasversale dell’essere umano che consente lo sviluppo del Sé e delle relazioni.

Nel corso del tempo, il costrutto della mentalizzazione è stato oggetto di grande attenzione clinica e di ricerca scientifica. 

Che cosa s’intende con il termine “mentalizzazione”?

La mentalizzazione è la capacità di comprendere le azioni proprie e altrui in termini di stati mentali intenzionali (pensieri, sentimenti, desideri); una capacità che si sviluppa all’interno di un contesto di attaccamento sicuro permettendo, a sua volta, la costruzione di un senso di sé stabile e di relazioni interpersonali intime caratterizzate da reciprocità e stabilità (Gergely, Fonagy, Jurist & Target, 2002; Allen, Fonagy, & Bateman, 2008; Allen et al., 2010; Bateman & Fonagy, 2006). 

Nel panorama clinico e psicoterapeutico odierno, uno sviluppo non adeguato del processo psicologico della mentalizzazione svolge un ruolo centrale nei disturbi mentali poiché conduce a compromissioni della capacità di mentalizzare risultando in comportamenti autodistruttivi, disregolazione emotiva e impulsività (Fonagy & Target, 2005; Bateman & Fonagy, 2004; 2019).


Assessment

Prima di utilizzare tecniche del trattamento basato sulla mentalizzazione e approcciarsi al paziente è fondamentale conoscere le modalità mentalizzanti della persona, quali modalità utilizza principalmente, in quali circostanze e contesti relazionali si verificano i fallimenti della mentalizzazione.

La valutazione delle modalità di mentalizzazione è, quindi necessaria per poter utilizzare quest’approccio personalizzando l’intervento terapeutico sulla base del paziente.

La valutazione deve, quindi includere una comprensione delle relazioni passate e presenti, comprensione della sintomatologia alla luce della teoria della mentalizzazione.

Il terapeuta può impostare il lavoro di assessment, servendosi di un’apposita griglia in cui segnare le diverse modalità mentalizzanti impiegate dal paziente durante i primi colloqui.

Una conoscenza delle capacità di mentalizzazione del paziente permette di strutturare il trattamento con il fine di incrementare la mentalizzazione stessa (Bateman & Fonagy, 2019).


Come può esserti utile?

Sostenere la capacità di mentalizzare del paziente, attraverso l’impiego di tecniche del Trattamento Basato sulla Mentalizzazione (MBT; Bateman & Fonagy, 2014; 2019), è una risorsa clinica utile nella regolazione delle emozioni, dei comportamenti impulsivi disfunzionali e per promuovere una migliore capacità di costruire relazioni interpersonali stabili. 

Tre suggerimenti per il clinico: 

  1. Osservare il processo della mentalizzazione oltre i contenuti espressi dal paziente.
  2. Controllare i livelli di arousal del paziente che possono influenzare la capacità di mentalizzare.
  3. Monitorare anche la propria capacità di mentalizzare durante la seduta affinché ci sia un dialogo costruttivo.

ReMinders

Le modalità non-mentalizzanti sono l’equivalenza psichica, in cui i pensieri vengono percepiti come reali; la modalità teleologica, dove viene posta enfasi su cosa è fisicamente osservabile e la modalità del far finta, in cui i pensieri sono separati dalla realtà.


Bibliografia

Allen, J. G., Fonagy, P., Bateman, A. W., Yudofsky, S. C., & Oldham, J. M. (2010). La mentalizzazione nella pratica clinica. Raffaello Cortina Editore.

Bateman, A. W., & Fonagy, P. (2004). Mentalization-based treatment of BPD. Journal of personality disorders18(1), 36-51.

Bateman, A., & Fonagy, P. (2006). Mentalizing and borderline personality disorder. Handbook of mentalization based treatment, 185-200.

Bateman, A., & Fonagy, P. (2014). Il trattamento basato sulla mentalizzazione: psicoterapia con il paziente borderline. Raffaello Cortina.

Bateman, A., & Fonagy, P. (2019). Mentalizzazione e disturbi di personalità: una guida pratica al trattamento. Raffaello Cortina.

Fonagy, P., & Target, M. (2001). Attaccamento e Funzione Riflessiva Selected papers of Peter Fonagy and Mary Target. Raffaello Cortina.

Fonagy, P., & Target, M. (2005). Regolazione affettiva, mentalizzazione e sviluppo del sé. Raffaello Cortina editore.

Gergely, G., Fonagy, P., Jurist, E., & Target, M. (2002). Affect regulation, mentalization, and the development of the self. Int. J. Psycho Anal77, 217-234.

7 October 2020
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Categorie: Teoria
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L'autore

Elisabetta Masci

Founder

  Commenti: 1

  1. Francesca pagano


    Bellissimo ma in Italia sono pochissimi i terapeuti che conoscono e applicano la mattina e a macchia di leopardo sul territorio . Ne ho trovati a Riva e zona novara Milano.

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