La psicoterapia è una professione di curatori laici di anime, i quali non hanno bisogno di essere medici, e non dovrebbero essere sacerdoti.
Sigmund Freud
Inquadramento
L’alleanza terapeutica è un concetto chiave della nostra professione ed è considerata un fattore comune a tutte le psicoterapie: il filo rosso che collega tutti noi psicoterapeuti.
Essa rappresenta non solo l’inizio e la costruzione della relazione terapeutica con il paziente, bensì la relazione stessa e il suo esito.
A tal proposito, la letteratura scientifica suggerisce che l’alleanza terapeutica è un fattore aspecifico che predice il successo della terapia (Horvath, 2011; Lingiardi, 2002).
Risulta di fondamentale importanza tenere a mente il costrutto dell’alleanza terapeutica e il suo significato nella pratica clinica.
Essa può essere descritta come una dimensione interattiva tra paziente e terapeuta relativa alla capacità dell’uno e dell’altro di sviluppare una relazione (Bordin, 1979; 1994), la quale include tre componenti principali:
- la condivisione degli obiettivi;
- la definizione di compiti specifici;
- il legame affettivo caratterizzato da rispetto e fiducia.
Alcuni autori
Se allarghiamo il nostro sguardo, la definizione di alleanza terapeutica si estende a vari autori e orientamenti clinico-teorici. In questo panorama, Beck si inserisce con il termine “empirismo collaborativo” definendo il contesto relazionale in cui il terapeuta favorisce partecipazione attiva e consapevolezza del trattamento.
In accordo a Bara e a Liotti, i quali si riferiscono all’alleanza terapeutica come ad una costruzione comune di significati, è importante instaurare una buona alleanza terapeutica poiché in assenza di essa le tecniche del terapeuta perdono di efficacia.
Declinando il significato dell’alleanza terapeutica all’interno della Teoria dell’attaccamento, essa rappresenta un fattore di cambiamento dello stile di attaccamento del paziente in quanto, secondo Bowlby, la relazione terapeutica rappresenta una base sicura.
Passando dal concetto di “terapeuta come osservatore partecipe” di Sullivan, ricordando Gunderson in base al quale vi sono tre tipi di alleanza terapeutica che si manifestano in sequenza e citando Aron e Mitchell che parlano di “partecipazione mutua”, arriviamo a Fonagy il quale afferma che la capacità di tenere a mente l’immagine dello stato mentale del paziente aiuta a mantenere l’alleanza terapeutica.
Fattori che ostacolano l’alleanza terapeutica
In che modo possiamo ostacolare la creazione di un’alleanza terapeutica? Alcuni elementi sono:
- poco coinvolgimento emotivo;
- autoreferenzialità nel dialogo;
- invalidazione e atteggiamento giudicante;
- uso inappropriato della tecnica;
- self-disclosure e silenzio
- scarsa comprensione di sé stessi;
- sfiducia nelle proprie competenze.
Le rotture nell’alleanza terapeutica sono “momenti di tensione nell’alleanza tra il terapeuta e il paziente che generano emozioni intense negative” (Safran e Muran, 2000; Lingiardi & Colli, 2003).
Cosa fare?
Possiamo porre attenzione all’importanza dell’alleanza terapeutica nel corso della psicoterapia e ai fattori che ne permettono la costruzione. In che modo?
- calore umano;
- empatia;
- schiettezza;
- sincerità e genuinità nell’interesse;
- comprensione della propria mente;
- bagaglio teorico;
- favorire l’espressione di emozioni all’interno di una cornice di sostegno e ascolto attivo;
- accuratezza e timing tecniche di interpretazione;
- Focus sistema motivazionale cooperativo1
1 La Teoria dei Sistemi Motivazionali (SMI) aiuta a comprendere come poter mantenere l’alleanza di lavoro con il paziente suggerendo che attivare il sistema di cooperazione aiuta a lavorare su compiti reciproci. A sua volta, questo permette l’attivazione del paziente di comprendere le intenzioni dell’altro (metacognizione).
ReMinders
Alcuni strumenti per valutare l’alleanza terapeutica sono l’Indice di Valutazione dell’Alleanza Terapeutica (IVAT; Colli e Lingiardi, 2002) e la Working Alliance Inventory (WAI; Horvath, 1981).
Bibliografia
Bordin, E. S. (1994). Theory and research on the therapeutic working alliance: New directions. The working alliance: Theory, research, and practice, 173, 13-37.
Colli, A., & Lingiardi, V. (2002). Indice di valutazione dell’alleanza terapeutica (IVAT). Una proposta di valutazione dell’alleanza terapeutica a partire dai trascritti delle sedute.
Horvath, A. O., & Greenberg, L. S. (1989). Development and validation of the Working Alliance Inventory. Journal of counseling psychology, 36(2), 223.
Horvath, A. O., Del Re, A. C., Flückiger, C., & Symonds, D. (2011). Alliance in individual psychotherapy. Psychotherapy, 48(1), 9.
Lingiardi, V. (2002). L’alleanza terapeutica: teoria, clinica, ricerca. R. Cortina.
Lingiardi, V., & Colli, A. (2003). Alleanza terapeutica: rotture e riparazioni. Quaderni di psicologia, analisi transazionale, scienze umane, 38, 178-217.
Safran, J. D., & Muran, J. C. (2000). Teoria e pratica dell’alleanza terapeutica (trad. it. Laterza, Roma Bari, 2003).
Eloisia Delle Rose
27 November 2020 a 15:12
Ho letto il vostro articolo con grande interesse ed entusiasmo e la citazione di grandi teorici e professionisti ha offerto una cornice di grande valore professionale, aprendo a tanti spunti di riflessione.
L’alleanza terapeutica è il fulcro necessario e fondamentale di tutto il percorso terapeutico.
Senza questo fulcro la terapia collassa e cessa di esistere.
Congratulazioni per il vostro articolo e grazie per aprire sempre a importanti e utili riflessioni
Riccardo Manini
6 April 2021 a 11:56
Grazie Eloisia! Hai proprio ragione, grazie per il tuo prezioso commento 🙂